martedì 17 gennaio 2012

Idiozia

Tutti conoscono la tragedia della "Costa Concordia" ma, nel caso siate rimasti completamente isolati dal mondo civile negli ultimi quattro giorni (e, in tal caso, grazie di aver scelto il mio blog come prima lettura!), riassumo brevemente i fatti.

La tragedia si è consumata venerdì sera. La nave da crociera "Costa Concordia", con più di 4000 passeggeri a bordo, effettua una manovra azzardata: deviando dalla rotta prevista si avvicina a dismisura alla costa dell'Isola del Giglio, colpendo uno scoglio, imbarcando acqua e inclinandosi in breve tempo su un lato. Le operazioni di soccorso si svolgono in maniera quantomeno disordinata ma - soprattutto - pare che il capitano sia uno dei primi ad abbandonare la nave, rifiutando anche i successivi inviti a risalire per coordinare l'evacuazione dei passeggeri.
Risultato: ad ora 6 vittime, 14 dispersi e innumerevoli feriti.
Ma il lato paradossale della tragedia si può apprezzare meglio quando si considera il motivo della deviazione: a quanto pare il capitano decise arbitrariamente di avvicinarsi pericolosamente alla costa per compiacere un cameriere nativo dell'isola.

Idiota.
Questa è l'unica parola che riesco a trovare per descrivere chi decide con tanta leggerezza le sorti di oltre 4000 persone.

D'altra parte il caso è emblematico e rappresentativo di un'ampia gamma di comportamenti simili, anche se decisamente meno eclatanti: non valutare le conseguenze delle proprie azioni e approfittare dei vantaggi di un posto di responsabilità senza affrontarne i doveri.

L'alto stipendio di chi occupa un posto di responsabilità serve a compensare quei momenti critici e imprevisti che si presenteranno e che andranno affrontati con comportamenti adeguati.
Lo stipendio del capitano di una nave è commisurato alla responsabilità che ha nei momenti critici: quando uno sbaglio comporta gravi danni, quando è chiamato a prendere decisioni da cui dipendono delle vite, quando la nave sta affondando e deve restare a bordo per coordinare l'evacuazione.
Ma non vale la stessa cosa per un dirigente? Il suo stipendio non è forse commisurato alla sua responsabilità? I dirigenti si assumono le proprie responsabilità anche nella cattiva sorte?

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